È «pericoloso» avvicinarsi al mondo del Brescia baseball per ciechi, una misteriosa calamita vi terrà legati a questa squadra per tutta la vita: il senso del gruppo, l’orgoglio di rappresentare la nostra città molto spiccato anche in chi non è nato qui, la fusione che si crea tra non vedenti e guide caratterizzano ogni esperienza di questa squadra.
Molti si sono avvicinati all’ambiente dopo aver assistito a una partita o ad una delle cene al buio organizzate per raccogliere fondi.
Gli amici più importanti il club li ha trovati di recente nel Lions Club di Collebeato che si è imposto un obiettivo concretizzandolo grazie alla tenacia della presidente Annamaria Carini e dei soci.
Non avendo un campo dove allenarsi e giocare, Brescia da anni ha chiesto ospitalità al «Sebastiano Chia» di Bergamo facendo affidamento, sia per le partite casalinghe sia per le trasferte, solo su mezzi propri.
Da quest’anno il problema è stato risolto grazie a un pulmino da nove posti che trasporta gli atleti ovunque, ed è stato consegnato loro proprio dal Lions Club di Collebeato dopo una raccolta fondi che ha tenuto impegnati i soci per quasi due anni fino a quando sono riusciti a raccogliere i 29mila euro necessari.
A supportare il progetto altri undici club: Brescia Cidneo, Capitolium, Dello, Desenzano Alta Velocità; Desenzano Lago, Leonessa Dieci Giornate, Montorfano Franciacorta, Rezzato Giuseppe Zanardelli,Vallecamonica, Valsabbia e Valtrompia.
Il progetto ha avuto il sostegno della fondazione internazionale con una donazione di 15mila dollari, della Fondazione Bruno Bnà e del Distretto Lions 108 Ib2 e di varie aziende.
Un aiuto concreto che sarà di sostegno anche per il progetto scuole che la Leonessa Bxc porta avanti da anni con dimostrazioni nelle superiori.
La vittoria in coppa Italia è stata la miglior risposta che la squadra potesse dare a questa grande corsa della solidarietà, mentre non sono stati fatti passi avanti per la costruzione di un impianto in città, la cui mancanza ha avuto riflessi negativi anche sulla Ecotherm - la squadra cittadina per normodotati quest’anno retrocessa inB - costretta a giocare sempre lontano da Brescia per ben 144 volte di fila.
Un segnale di allarme da raccogliere prima che sia troppo tardi.