Demo fatte dalla Leonessa nelI’istituto perlasca di vobarno.

Commenti di alcuni studenti che hanno partecipato alle demo fatte dalla Leonessa nelI'istituto perlasca di vobarno.

Buongiorno, in seguito in cogliamo i commenti di alcuni studenti che hanno partecipato alle demo fatte dalla Leonessa nelIstituto perlasca di vobarno, È sempre una gioia!
È stato interessante fare una lezione sul baseball per ciechi. Innanzitutto perché non sapevo della sua esistenza e poi è stato bello “interagire" con uno di questi giocatori ciechi che è perfettamente autonomo e indipendente e nonostante la sua difficoltà riesca a praticare uno sport del genere. È una cosa ammirevole.

L’argomento che più mi ha colpito maggiormente è stata l’esperienza raccontata da Sarwar. Egli ci ha raccontato un po’ la sua esperienza, non è nato cieco ma lo è diventato; Sarwar ha iniziato ha giocare a baseball all’interno della squadra di Salvo a Brescia, inoltre è riuscito anche ad ottenere il Guinness dei primati per i 5 fuoricampo. Io ho molta stima per questi ragazzi perché penso che non debba essere semplice affrontare la vita con queste grosse difficoltà, ma soprattutto non bisogna sottovalutarle anzi bisogna cercare di aiutarle. Inoltre ho ascoltato molto volentieri questa lezione perché prima di tutto era diversa dalle altre e poi ho scoperto qualcosa di nuovo, ovvero che anche i non vedenti avessero la possibilità di giocare a questi tipi di sport.

Ammiro molto questo sport e anche la determinazione e entusiasmo che ci mettono queste persone. Sono determinate e coraggiose e stimo il fatto che non perdano mai la speranza. È uno sport molto affascinante e penso dia la forza a molte ragazzi a non fermarsi ed andare oltre alle loro possibili disabilità, non rendendole un ostacolo o un problema, e riuscendo a svolgere la loro vita come il resto della popolazione.

Secondo me questo incontro è stato davvero interessante perché ho scoperto un ramo del baseball che non conoscevo: il baseball per ciechi. Mi è piaciuto vedere come dei ragazzi/ragazze non vedenti hanno trovato la motivazione, riuscendo anche a socializzare sia con persone con lo stesso loro problema che con persone “normali”, grazie a uno sport.
Penso che questo sport si possa riassumere in una citazione di Pierre de Coubertin:
“Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla.”
P.S: ammiro molto i giocatori del baseball per ciechi che sono riusciti ad alzarsi, sconfiggendo la propria disabilità e gli auguro tutto il bene di questo mondo.

In seguito alla lezione svolta lo scorso venerdì ho imparato una cosa molto importante, seppur avendo un problema fisico come la cecità non significa che la propria vita si blocca e non si possano fare cose che tutti fanno, magari in modo diverso ma nessuno potrà mai toglierci i propri sogni e passioni. Mi ha fatto piacere ascoltare la storia della squadra di baseball bresciana e tutti i traguardi che ha raggiunto. Stimo tantissimo i propri giocatori che con coraggio si sono buttati in campo e hanno portato a casa i propri risultati.

Mi è piaciuto assistere a questo tipo di attività perché innanzitutto mi piace conoscere altri sport, ma la cosa che mi ha attirato di più è stata il fatto che i giocatori abbiano delle difficoltà, in questo caso essere ciechi. Mi ha stupito il fatto di riuscire a giocare a baseball, che comunque è uno sport abbastanza complesso e pericoloso, anche essendo ciechi. Mi ha colpito anche quando ha detto che i ragazzi sono autonomi e vanno agli allenamenti da soli, prendono treni, autobus. Secondo me è strano da capire e da pensare, ma una volta mi piacerebbe immedesimarmi in loro.

Ascoltare l’allenatore e un giocatore della squadra di baseball per non vedenti di Brescia, per me è stato molto coinvolgente. Non sapevo che esistesse questo sport per i ciechi e sapere che anche le persone con questa disabilità possono giocare e divertirsi è stato bello. È stato interessante ascoltare come giocano, ad esempio attraverso la pallina e le basi che suonano o emettono suoni o con meno giocatori, un campo ristretto e una mazza più leggera. È stato anche piacevole ascoltare il giocatore non vedente dire che prima di conoscere questo sport non usciva mai di casa, mentre ora prende anche l’autobus da solo e si diverte con i suoi amici e compagni di squadra. È stato anche bello sapere che hanno l’obiettivo di andare alle para olimpiadi e sapere che hanno vinto molti tornei. Infine è stato spronante per le persone che hanno una disabilità e hanno incoraggiato a fare sport, perché tutti possono farlo.

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